Mancanze

Vivere in un paradiso, per tanti versi è un privilegio. Sicuramente l’idea di spiagge bianche, palme e sole eterno hanno un suo perchè. Dall’altra parte però si paga un prezzo altissimo. Questo prezzo ha un nome: solitudine. Al momento sono in bilico tra cielo e terra: libertà contro il vuoto. Buona notte stelle, che coprite sia l’uno che l’altro. Buon per voi.

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IL GIORNO ZERO

 Dopo la serata passata con Fernando, torno a casa abbastanza disorientato, stanco dell’evento e.. perché non dirlo giù di morale.

Passa qualche giorno di riflessione sull’accaduto e mi sembra di camminare sullo stesso punto, senza alcuno spunto o lampo di genio.

Forte del laptop e internet parto alla ricerca nell’etere telematico alla caccia di utensili per il companatico giornaliero.

Facile a dirsi.. prima ti devi muovere in un bosco di termini, spesso contradditori e complicati. Non è come digitare semplicemente “Birra” e dall’universo virtuale sgorga un infinità di informazioni sull’argomento.

E poi chissene frega della birra.. voglio Mangiare!

Digito “posate per Tetraplegici” in tutte le salse e lingue, ma: niente di niente.. grande delusione.

Poi, pian piano escono briciole d’informazioni e non potete immaginare “che” briciole..

Spesso sembrano utensili per l’inquisizione piuttosto che “set forchetta e cucchiaio per tetraplegici”.

Trovo di tutto: grandi, deformi, piccoli, di metallo, lacci, di cuoio o stoffa, di plastica.. insomma: niente di veramente degno da essere preso in considerazione.

Di nuovo attimi di frustrazione e incredulità: nessuno mai prima di me si è ribellato contro questo status di assoluta intolleranza e menefreghismo rispetto una categoria già di per se castigata dal destino?

Possibile? Ma no, non voglio crederci.. e continuo a cercare, ma niente di nuovo spunta dall’orizzonte virtuale della rete.

 

Vado a letto la sera stessa, rendendomi conto che non esiste niente, e con questo pensiero mi addormento..

 

 



ANOTHER YEAR..

what should i say… another year is dying and this is good so. like all old and past years, should rest in peace and deep in our memories. take only the good and leave the bad. so you can sit down and with firm mind expect the newborn. i wish all of you the strength to look forward and wait a new challenge. thanks for being my friends, thanks to share so many things with me.

 

chris




LETTERA A UN AMICO

caro mario,
in questo periodo, nel quale eri in coma ti ho pensato spessissimo, anche perche so che cosa e come ci si sente. si e’ come in una prigione, chiusi in un buco senza luce e senza tempo, fluttuante. due volte ero dato per morto e in quei momenti ho visto la luce. so che li dove sei, immerso in un bagno di luce e serenita’ ci puoi sentire. lo dico perche ci sono passato e per qualche strana ironia della sorte tornato. tutte le persone che hai fatto felice e guarda che ce un fiume la fuori, con la tua generosita’ e il tuo sorriso ti assicurano energia positiva nel posto dove ti trovi ora. ti prego di restituire un po’ di questa energia alle persone che lasci qui, perche loro hanno veramente bisogno, per poter riempire il vuoto che lasci. buon viaggio amico mio e ricordati.. tira sempre lungo e dritto..

 



SCHINDELHAUS

Vicino al centro di riabilitazione che si chiama “Schindelhaus” che tradotto vuole dire “casa delle tegole”.
Chi dietro questo nome si aspetta un ristorante dal look “tirolese”, come del resto feci io la prima volta che c’andai.

Invece proprio no, l’esterno tappezzato di tegoline di legno, “Made in Austria” anche se in modo molto minimal, cela un segreto ben ideato.

 

Un ambiente luminoso, un misto tra pietra naturale e legno di radica d’olivo, omaggio alle boiserie tirolesi, privo di riflessi e spigoli, possibili oggetti di disturbo.

Alle pareti una discreta collezione di arte contemporanea locale, giovani artisti esposti e promossi ottimamente in un ambiente sicuramente ideato anche per questo.

Bella la mis en place, semplice ma con carattere, bicchieri di Riedl, Serie Somelier, cottone egiziano per tovaglia ve tovaglioli, posate decenti, ma scelti con gusto.

A sinistra dell’entrata una piccola ma ben strutturata cantina a vista, Champagne d’annata ben in vista.
Quando ho prenotato, dicendo: per quattro, due in sedia a rotelle, mi sento rispondere: benissimo, a che ora?
Cosi charmante, che al primo momento ho pensato non avesse capito. Invece no, ha capito eccome.
Arriviamo, Stephan e io ndr., armati di due biondone, amiche mie della vicina Kitzbűhel, e troviamo un tavolo con panca e dall’altra parte due buchi per le nostre sedie.
Bella, prendiamo posto e arrivano i menu e la carta dei vini, feudo mio.
Grande sorpresa: non enorme, ma molto ben pensata, fatta di chi capisce e.. beve.
Beve bene poi.. cosa non facile oggigiorno.
Tante belle etichette austriache, qualche italiano buono e meno noto e poi, rimango fulminato: leggo “Bordeaux pour le connaisseur”.


E che conoscitori: seconde e terze cru di grande Domaine, Grand cru e scelte azzardate ma ben piazzate, Pomerol splendidi.


Opto per uno spumante di pere, scelta interessantissima per l’aperitivo, leggero, come un sidro, o piuttosto uno spumante di fiori di sambuco.
Passo a un Federspiel, giovane Riesling della Bassa Austria e per il finale un possente, spettacolare Chateau de Croix, Pomerol, Domain vicina al ultraricco Chateau de Petrus, un bellissimo Merlot in purezza, palato satinato, geniale.

Direte che spreco, io dico che benedizione..

Antipasti da ingredienti locali, primi divertenti e da facile interpretazione, secondi o di pesce locale, d’acqua dolce oppure selvaggina o manzi scelti..

Poi i fratelli Winkler con il loro menu: “No risk, no fun..” per coraggiosi, non troppo.

Se avete voglia di sapere di più..  http://www.schindlhaus.com/

Non è dietro l’angolo, ma ne vale la pena.

 

Accoglienza: ****
Cucina: ****
Cantina: *****
Chripep: ****