Dopo la serata passata con Fernando, torno a casa abbastanza disorientato, stanco dell’evento e.. perché non dirlo giù di morale.
Passa qualche giorno di riflessione sull’accaduto e mi sembra di camminare sullo stesso punto, senza alcuno spunto o lampo di genio.
Forte del laptop e internet parto alla ricerca nell’etere telematico alla caccia di utensili per il companatico giornaliero.
Facile a dirsi.. prima ti devi muovere in un bosco di termini, spesso contradditori e complicati. Non è come digitare semplicemente “Birra” e dall’universo virtuale sgorga un infinità di informazioni sull’argomento.
E poi chissene frega della birra.. voglio Mangiare!
Digito “posate per Tetraplegici” in tutte le salse e lingue, ma: niente di niente.. grande delusione.
Poi, pian piano escono briciole d’informazioni e non potete immaginare “che” briciole..
Spesso sembrano utensili per l’inquisizione piuttosto che “set forchetta e cucchiaio per tetraplegici”.
Trovo di tutto: grandi, deformi, piccoli, di metallo, lacci, di cuoio o stoffa, di plastica.. insomma: niente di veramente degno da essere preso in considerazione.
Di nuovo attimi di frustrazione e incredulità: nessuno mai prima di me si è ribellato contro questo status di assoluta intolleranza e menefreghismo rispetto una categoria già di per se castigata dal destino?
Possibile? Ma no, non voglio crederci.. e continuo a cercare, ma niente di nuovo spunta dall’orizzonte virtuale della rete.
Vado a letto la sera stessa, rendendomi conto che non esiste niente, e con questo pensiero mi addormento..